La nascita pretermine ha una prevalenza a livello mondiale dell’11% e benchè sia stata associata ad un rischio aumentato di malattie cardio-metaboliche da adulti, non è mai stata direttamente associata alla malattia cardiaca ischemica.
L’obiettivo di questo studio è verificare l’associazione tra nascita pretermine e rischio aumentato di malattia cardiaca ischemica da adulti e capire se questa correlazione sia variabile in base a crescita fetale, sesso o fattori familiari condivisi, genetici o ambientali.
Questo studio di coorte retrospettivo basato sulla popolazione ha incluso 2141709 nascite di singoli neonati in Svezia tra il 1973 e il 1994, utilizzando il registro delle nascite svedese. In seguito, si è misurato il numero di diagnosi di malattia cardiaca ischemica fino al 2015. In particolare, gli autori hanno usato una regressione di Cox per esaminare l’età gestazionale alla nascita in associazione al verificarsi di malattia cardiaca ischemica, aggiustando per diversi fattori perinatali e materni, nonché un’analisi cosibling (tra fratelli, 83.9% dei pazienti) per identificare un potenziale confounding bias dovuto alla presenza di fattori familiari comuni.
Tra 18 e 43 anni, 1921 pazienti (0.09%) hanno ricevuto una diagnosi di malattia cardiaca ischemica, con un’incidenza di 8.79 (pretermine), 6.48 (early term) e 5.85 (a termine) per 100’000 persone-anno. Il rischio relativo in soggetti pretermine e early term è risultato del 53% a 30 aa (95% CI 20% to 94%) e del 19% a 43 aa (95% CI 1% to 40%). Inoltre, l’età gestazionale alla nascita è risultata inversamente associata al rischio di malattia cardiaca ischemica da adulti (hazard ratio aggiustato per settimana gestazionale aggiuntiva, 0.96; 95% CI, 0.93-0.98). In particolare, gli hazard ratio aggiustati associati con nascita pretermine e early-term rispetto alla nascita a termine sono stati rispettivamente 1.44 (95% CI 1.19-1.73) e 1.16 (95% CI 1.02-1.31). Benchè le donne nate pre-termine avessero un’incidenza minore, avevano anche un hazard ratio maggiore rispetto agli uomini. Infine, non sono state trovate variazioni nell’associazione in base alla crescita fetale o fattori familiari comuni con l’analisi cosibling.
Tra i limiti di questo studio si trovano l’assenza di dati clinici più dettagliati per verificare la diagnosi di malattia cardiaca ischemica e la bassa numerosità di casi di pazienti nati estremamente pre-termine (< 34 settimane) che non ha permesso un’analisi separata. Inoltre, per molti pazienti mancano informazioni sul tipo di nascita pretermine (spontanea o indotta).
Saranno necessari futuri studi, con follow-up ancora più lunghi, per valutare il rischio di malattia cardiaca ischemica in età avanzata. Infine, poiché lo studio è stato effettuato in un solo stato, sarà necessario replicarlo in altri paesi attraverso studi multicentrici.
Questo studio dimostra che la nascita pre-termine e early-term è associata a un rischio maggiore di malattia cardiaca ischemica da adulti. I risultati suggeriscono la necessità di azioni diagnostiche e preventive precoci e a lungo termine per i nati pre-termine, come terapie più aggressive per i fattori di rischio (sindrome metabolica), screening anticipati e promozione di stili di vita sani.
Link all’articolo: https://jamanetwork.com/…/jama…/article-abstract/2734205